Little room, big Space
E infatti così è stato, tra le mura di Palazzo Casali, com’è come non è ad un certo punto, partito da microcellule di tre, quattro note, in movimento lungo la ripida strada dell’improvvisazione non tematica, speculativa piuttosto, a bordo di un sontuoso modello B Steinway, mi son trovato su Aelita degli Stereolab, amatissimi. Poi da lì a Katmandu di Cat Stevens non so, nè posso sapere, Gioia forse, lei sa, anche se magari non sa di saperlo. La bellezza nobile e immobile di Cortona guardava dall’alto, accogliente. Little room, big Space.
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