PIANO CITY Palermo, un ricordo di qualche anno fa

Mi era stato chiesto di omaggiare la musica napoletana, ed ecco il mio tuffo in quel mare ricchissimo, Pino Daniele per cominciare.

MOPSO, il mio nuovo progetto per il 2020, composizioni originali dal mio homestudiolo.

Mopso figlio di Manto e Apollo, Mopso l’Argonauta. Mopso sono io chiuso in casa, a immaginare mondi.
Dedicato a tutti i miei amici, questa musica è per voi.

Dal concerto di sabato 11 maggio al Jazzvisions 2019 di Saluzzo:

E’ noto l’amore per la musica napoletana di Fabrizio De Andrè, d’altronde quando lo incontrai la prima volta al Metropolis, a Milano, per le registrazioni di Anime salve, lo trovai seduto, avvinghiato ad una chitarra classica come un suonatore di flamenco, che si prodigava in fraseggi spagnoleggianti, con tocco delicatissimo. Spero che non gli dispiaccia questa mia versione, semmai potesse ascoltarla.

Dal concerto di sabato 23 marzo al teatro LabArca:

Una decina d’anni fa usciva il mio primo lavoro da solista, ‘Persi e ritrovati’. Fu Paolo Iafelice, produttore e fonico, nonchè padrone dell’etichetta Adesiva discografica, a crederci.

Lo voglio ringraziare, perchè ogni volta che viene a sentirmi mi dice poche cose, ma io non le dimentico. Quando un collega va oltre i complimenti, di solito drizzo le orecchie, è in quel preciso momento che arriva la verità.

E se non fosse stato per lui non avrei mai scritto questo brano, che vi propongo oggi. Si intitola ‘Rose e fiori’, tratto appunto da ‘Persi e ritrovati’.

Lo suono sempre, e mi ricorda cos’è la vita, e anche come è che ad un certo punto ho cominciato a voler navigare a vela, coi motori spenti, in mezzo ad un mare blu.

Qui, invece, una mia nuova composizione, il titolo provvisorio era qualcosa come ‘Il re di P.’, un pò troppo vago. Poi stanotte mi sono imbattuto nell’ultimo canto del Paradiso di Dante,  e sono stato travolto. ‘Tu sei colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura’.

‘…Sono l’amico di Martucci’

‘E’ lei il signor Enzo? Sono l’amico di Martucci.’ Che gran talento Carlo Verdone, poi si è un pò appannato, ma non so quanto ne sia consapevole, è stato il testimone attento di un mondo che non c’è più, con i primi film, dei puri capolavori. E quando mi hanno chiesto di omaggiare Ennio Morricone con un concerto da solo, non ho avuto dubbi. Ecco il malinconico swing che compare alla fine del film, con fischio d’ordinanza e spazzole. Un tema che è simbolico, prima di tutto. Rappresenta per me l’inizio della fine di un’epoca fatta di buone maniere, di amicizie leali e di innocenza, e quando Marisol si scola il vino antico della mamma, ecco proprio lì una leggera fitta al cuore. Ma il sole della scena finale, quel sole italiano accecante e ricco di futuro, quello mette le cose a posto.

Ed ora un pò di blues!

Dal concerto del 3 novembre al Teatro Gerolamo.

La bambola (Cini, Migliacci, Zambrini)

Non tutti sanno che ‘La bambola’ trae spunto dalla fuga a 4 voci, in La minore del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach, a parte gli studenti del conservatorio, che infatti la chiamano proprio così, ‘la bambola’. Detto questo, a me è sempre piaciuta anche la sua parente povera, che Patty Pravo ha reso celebre negli anni ’60, tantè che ne ho registrato una versione per pianoforte nel mio primo lavoro ‘Persi e ritrovati’. Eccone una mia versione dal vivo a Brescia, di qualche anno fa.

Starman (D. Bowie)

Pianocity Milano 2017, Spazio Intesa, seconda performance da solo dopo lo stop (chi mi conosce sa di cosa parlo, e del resto qui c’è un post a riguardo) un mio tributo a David Bowie.

Off minor (T. Monk)

Monk era un batterista, prima di tutto! Tuona Martellotta, e secondo me ha ragione, infatti diceva Charlie Rouse, suo fidato saxofonista, Monk ripeteva ‘Make the drummer happy!’. Eccovi una mia versione, suggerita da Massimo Martellotta, appunto.

Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (E. Morricone)

Domenico Scarlatti, just a family man…

Vogliate gradire un intermezzo classico, Sonata in Si minore, K. 27 di Domenico Scarlatti.

Stella by starlight/Almeno tu nell’universo (V. Young / B. Lauzi,M. Fabrizio) arr. A. Tafuri

Ecco il primo brano suonato al teatro Gerolamo, spero che vi piaccia, è un piccolo viaggio che parte con Stella by starlight e finisce con ‘Almeno tu nell’universo, capolavoro della canzone italiana, firmato Bruno Lauzi/Maurizio Fabrizio. Avrei voluto fare un omaggio a Billie Holiday, e son finito su Mia Martini, che in fondo è la nostra Billie Holiday, almeno nella misura in cui Billie è la Mia Martini d’oltreoceano. Le loro vite essendo intrise dei medesimi colori, dramma, uomini che non le hanno amate, droghe che le hanno piegate, morte improvvisa e un pò cercata, talento unico che le ha rese immortali.

Giant steps ‘o mine (A. Tafuri)

Idem come sopra, al PianoB festival di Brescia, qualche anno fa.

Alberto Tafuri piano solo, Pianocity Palermo 2017, Zen

Non è stato facile, allo Zen. I bambini urlavano, le mamme guardavano lo smartphone, o chiacchieravano, i quattordicenni ronzavano con motorette intorno all’anfiteatrino, provocatori e strafottenti. Qualcuno però ascoltava, e si vede nel video. Ha ascoltato tutto il concerto il sindaco Leoluca Orlando, la preziosissima Ricciarda Belgiojoso, e anche qualche residente. Alla fine, applausi e ringraziamenti, ma quanta fatica!

Here’s to you (E. Morricone)

Pianocity 2018, via della Spiga. Non si può dire che quei pazzi di Pianocity non abbiano sprezzo del pericolo e senso del rischio! Dopo avermi chiesto di suonare a Palermo allo Zen, non esattamente un teatro lirico insomma, stavolta mi han piazzato in mezzo all’elegante via della Spiga. A parte qualche sciura con cane e qualche bambino poco interessato, è stato bello come sempre.

Che te ne fotte (P. Daniele)

Prima esperienza a Pianocity milano 2015, tributo a Pino Daniele, un sacco di gente, tanti colleghi, tanta emozione.

Untitled/Blackbird (A. Tafuri-Lennon/McCartney)

Alla filarmonica di Trento, meravigliosa sala, un piccolo estratto.

“In Movimento” – Cortona, Palazzo Casali

Improvvisazioni al piano, più un paio di rivisitazioni, Katmandù di Cat Stevens, e Aelita dei miei amati Stereolab.

Freddie no nose (A. Tafuri)

Dal repertorio del trio Jimmy2Times, con Mauro Negri e Enzo Zirilli, una mia composizione dedicata ad uno dei personaggi descritti nel piano sequenza iniziale del film ‘Quei bravi ragazzi’, che io e Zirilli conosciamo quasi a memoria, da buoni maniaci. Ma per quella sera Zirilli aveva già un impegno, e l’occasione di suonare non si poteva perdere, sicchè io e Mauro decidiamo di fare lo stesso il concerto, con lo stesso repertorio, solo per pianoforte e clarinetto. Ecco cosa è venuto fuori.

I love you (C. Porter)

Dal concerto del 27 novembre al teatro Menotti con Monday orchestra+ D. Scannapieco e S. Severini.

Giant steps ‘o mine (A. Tafuri)

Un mio divertissement sull’armonia di Giant Steps, di John Coltrane al Jazzmi 2018 di sabato 3 novembre.

Oleo (S. Rollins)

Col mio amico Bebo FERRA, il più talentuoso chitarrista italiano, progetto DUAE, prove nel mio homestudiolo.

Vertigo (M. Mainieri)

Assolo di piano su ‘Vertigo’, dal concerto di giovedì 27 ottobre al teatro Leonardo, Mike ha appena suonato il tema e mi cede lo spazio.

Oops (M. Mainieri)

Al Rorschach jazz club, seconda data del mini-tour 2017 con Mike Mainieri, Maxx e i Ricci bro, un assolo sul brano capolavoro firmato da Mike, un sogno che diventa realtà.

Triennale BFlat Jazz Festival – Alberto Tafuri trio

Con Alex Orciari eal contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria.

VIDEO

Dal concerto del 20 giugno al Jazz:Re:Found festival